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E voi avete attraversato l’attesa? Tondelli, Ingeborg Bachmann e la “notte dell’anima”
Scritto da Roberto Santoro - Sabato, 06 Maggio 2017 11:40
È il tempo dell’attesa, e all’attraversamento dell’attesa è dedicato un saggio del gesuita Antonio Spadaro: quell’attesa si lega ai temi dell’abbandono e della separazione dall’amato nella narrativa di Pier Vittorio Tondelli. Nella sua ostinata ricerca di una «letteratura come esperienza», della scrittura e della lettura come atti di «decifrazione della realtà», Spadaro sbroglia a modo suo la fenomenologia tondelliana, concentrandosi su quell’«attraversamento dell’addio» che è il perno del romanzo Camere Separate.
Tra le carte di uno scrittore: il Fondo “Antonio L. Verri”
Scritto da Carolina Tundo - Mercoledì, 03 Maggio 2017 21:05
Il fondo «Antonio L. Verri» di Cursi rappresenta un consistente serbatoio di informazioni e spunti critici; ed è un valido oggetto di studio per chi voglia approfondire o costruire un progetto organico di ricerca sugli autori e/o sulle tendenze artistico-letterarie del Novecento salentino ed europeo.
Trafficare in libri per la vita intera. Roberto Roversi, le riviste autoprodotte e i fogli di poesia (1977-2011) - I parte
Scritto da Mara Miccoli - Sabato, 29 Aprile 2017 18:36
In uno scritto del 1964 Pasolini dipinge Roberto Roversi, amico ed ex compagno di scuola al Liceo Galvani di Bologna, nelle vesti di «un monaco pazzo, che cerca una clausura nella/clausura, per rifare di nuovo il cammino già fatto». È un’immagine o uno stereotipo diffuso nell’ambiente intellettuale bolognese del tempo, come diffusi accanto al nome dello scrittore erano appellativi quali ‘eremita’ e ‘poeta comunale’, a sottolineare la sua riluttanza nei confronti di riflettori e ospitate…
Ritratti. Vittore Fiore
Scritto da Andrea Donaera - Mercoledì, 26 Aprile 2017 23:23
Vittore Fiore nasce a Gallipoli il 20 gennaio 1920, da Maria Piccolo, gallipolina, e da Tommaso Fiore, celebre meridionalista di Altamura. A quindici anni si trasferisce nel paese del padre, dove riceve una formazione fondata su un convinto antifascismo e un appassionato legame con il Meridione e le questioni meridionaliste.
Sanguineti e l’exemplum allegorico: commento alla "Ballata del vento"
Scritto da Angelo Petrella - Sabato, 22 Aprile 2017 12:29
L’opera poetica di Edoardo Sanguineti è comunemente tripartita nelle fasi dell’avanguardia, del neofigurativismo e del gioco poetico[1]. Esiste però un nucleo di circa venti testi[2] che taglia trasversalmente tutta la produzione sanguinetiana: sono i componimenti che già nel 1974 Tibor Wlassics indicava come «favole didattiche[3]». A nostro avviso, è preferibile ribattezzare questi testi come exempla allegorici, con un doppio vantaggio: da un lato, l’aggettivo “allegorico” allarga il perimetro della semplice favola e preserva il componimento…
"Il vino dei giorni a venire". La poesia di Tuğrul Tanyol
Scritto da Nicola Verderame - Martedì, 18 Aprile 2017 12:06
La raccolta del poeta turco Tuğrul Tanyol Il vino dei giorni a venire – Poesie scelte (1971-2016), a cura di Nicola Verderame, Borgomanero, Ladolfi Editore 2016 sarà presentata Giovedì 20 aprile 2017, alle 19.00 al Fondo Verri di Lecce, con la partecipazione della prof. Rosita D'Amora, docente di Lingua e Cultura turca all'Università del Salento. In polemica con il governo del suo paese, Tuğrul Tanyol ha rifiutato per la pubblicazione del volume un contributo del…
"La meschinità irresistibile". Recensione a "La femmina nuda" di Elena Stancanelli
Scritto da Camilla Mauro - Sabato, 15 Aprile 2017 11:52
La femmina nuda di Elena Stancanelli è un romanzo che rientra nella tradizione epistolare della letteratura di tutti i tempi, pur misurandosi, come vedremo, con alcuni nuclei tematici della più stringente (e oscura) contemporaneità. È una lunga lettera in cui Anna, protagonista delle vicende narrate, racconta l’ultimo anno della sua vita rivolgendosi all’amica Valentina.
“Abbiammo lasciato una Storia”. Autobiografia e racconto in Vincenzo Rabito
Scritto da Chiara Briganti - Mercoledì, 12 Aprile 2017 19:05
Nell’attitudine al racconto di Rabito è possibile individuare due traiettorie convergenti, quella della ristrutturazione dell’esperienza privata e quella della riorganizzazione dell’esperienza comunitaria, entrambe tese a confermare la presenza del soggetto preso a sé e collocato nella comunità d’appartenenza; si potrebbe dire, anzi, che Rabito si avverte realmente integrato solo quando può farsi narratore di e nel gruppo di riferimento, sia esso la famiglia, il popolo minuto e, come vedremo, il pubblico virtuale per il quale…
Pasolini, le ultime parole in difesa del dialetto
Scritto da Marcello Aprile - Sabato, 08 Aprile 2017 10:02
Pier Paolo Pasolini era un’icona ben prima di morire. Ma pochi, ancora oggi, sanno quali siano stati i suoi ultimi appuntamenti pubblici prima della morte, e anche i salentini ignorano che essi avvennero proprio qui: a Lecce e poi a Calimera. Il penultimo fu al liceo classico Palmieri, da sempre un faro culturale della città. L’ultimo incontro avvenne invece a Calimera, nel cuore dell’area grica. Per gli interessi dello scrittore friulano, che aveva incluso alcuni…
Uomini che spingono pietre: recensione a "Le tre resurrezioni di Sisifo Re"
Scritto da Antonella Vinci - Mercoledì, 05 Aprile 2017 10:07
Le tre resurrezioni di Sisifo Re è l’ultima opera di Cosimo Argentina, pubblicata per i tipi di Meridiano Zero, ed è un libro sul quale si dovrebbe dire molto. Se è vero che un libro non va mai giudicato dalla copertina, è vero anche che questo incalzante, nevrotico e nervoso romanzo dice molto di sé proprio a partire dal paratesto. Il titolo scritto con caratteri spessi, marcati, il fondo immacolato, il viso dipinto di Joker…
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Bevitori di birra che camminano, l'opera cantiere di Cosimo Argentina
Scritto da Graziano Gala - Venerdì, 31 Marzo 2017 20:56
C’è un tassello mancante, una falla, nel diagramma della scrittura di Cosimo Argentina. Ed è pericoloso che questa falla non si leghi ad un momento qualsiasi dell’opera dello scrittore tarantino, ma alle sue origini. Lettori più e meno affezionati, esperti del settore e neofiti: tutti pensano (e sono invitati a pensare) che la prima orma appartenga a Leonida Ciocri, chiamato nell’anno 1999 a cercare un riscatto sotto tre differenti e fallimentari vesti: militare prima, studente…
Il cinghiale che uccise Liberty Valance, l’esistente e la lingua
Scritto da Simone Giorgio - Sabato, 25 Marzo 2017 20:58
Non è facile seguire i tortuosi sentieri, le passeggiate o le cavalcate nei “boschi narrativi” lungo i quali ci porta Giordano Meacci nel suo splendido romanzo Il cinghiale che uccise Liberty Valance (2016): non tanto perché i luoghi in cui si muovono le bestie citate nel titolo sfuggono all’immaginazione del lettore (e anche in quel caso, una cartina appositamente inserita nel volume verrà in soccorso), quanto perché la lingua in cui il libro è scritto…
Ancora su Claudia Ruggeri. Lettura di «a la fiamma della forma ha incendiato»
Scritto da Annalucia Cudazzo - Sabato, 18 Marzo 2017 10:39
A la fiamma della forma ha incendiato fa parte di Pagine del Travaso, raccolta cui Claudia Ruggeri stava lavorando nel periodo poco precedente la sua morte, quando le sue condizioni di salute si erano notevolmente aggravate. Il testo fu l’ultimo a essere interpretato pubblicamente dalla poetessa in occasione di SalentoPoesia, tenutosi a Monteroni nel 1995, ed era apparso per la prima volta sulle pagine de «l’incantiere», con l’esergo a Prospero in una versione molto differente…
Ritratti. Vittorio Bodini
Scritto da Antonio Lucio Giannone - Domenica, 12 Marzo 2017 13:20
Vittorio Bodini nasce a Bari il 6 gennaio 1914 da una famiglia di origine e tradizioni leccesi. All’età di tre anni, dopo la morte del padre, ritorna con la madre nel capoluogo salentino, dove frequenta le scuole fino al conseguimento della maturità classica presso il Ginnasio-Liceo «G. Palmieri». Nel 1931 fa il suo esordio sul settimanale «La Voce del Salento», fondato e diretto dal nonno materno, Pietro Marti, storico e giornalista locale, pubblicando articoli vari…