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«Dentro i ferocissimi mali del mondo». Sulla poesia di Andrea Inglese – Parte II
Scritto da Fabio Moliterni - Martedì, 21 Febbraio 2017 15:30
La poesia di Inglese dialoga produttivamente, nel suo stesso farsi, con gli orizzonti fondanti della tradizione lirica moderna, collocando al centro delle ragioni dell’espressione poetica l’interrogazione sui nessi (o le lacerazioni) che tengono insieme la memoria e gli oggetti dell’esperienza, la narrabilità e la costruzione biografica dell’io, la consistenza del soggetto e la dimensione collettiva del reale.
“Andare per minuscole”: Primo Levi e il linguaggio
Scritto da Chiara Briganti - Martedì, 14 Febbraio 2017 16:08
Tentare di isolare nell’opera di Primo Levi i momenti dedicati alla riflessione linguistica è impresa disagevole e destinata ad una realizzazione mutila, o quantomeno incerta. Difatti bisognerebbe operare una scelta di metodo, decidendo se privilegiare le circoscritte ma disseminate digressioni etimologiche o più genericamente filologiche, o esaminare, in un’ottica più larga, i fenomeni micro e macrostrutturali che rientrano nel dominio del linguaggio inteso nell’accezione più ampia e traversale di complesso di segni e simboli. In…
"Videodrome" e nuove scritture: dal fansub ai media player intelligenti
Scritto da Roberto Santoro - Martedì, 07 Febbraio 2017 18:54
Alla fine degli anni Settanta c’erano il vhs, l’analogico, le videocassette con gli episodi di Star Trek o Battlestar Galactica che i marines statunitensi nelle basi giapponesi passavano ai loro amici del Sol Levante per la gioia degli appassionati di fantascienza. In cambio gli americani ottenevano qualche puntata di Astroboy, la serie sul bambino meccanico dal cuore umano che ha segnato la storia del manga nipponico. Più avanti, ma siamo già alla metà degli anni…
Abitare in difesa: case, cantine, biblioteche e feticci nella narrativa di Michele Mari
Scritto da Andrea Di Bello - Venerdì, 03 Febbraio 2017 17:13
Ci sono individui incapaci di vivere con naturalezza, individui per i quali il mentale (nella sua virtualità) è l’unica dimensione che conta, e l’esistenza rappresenta lo scacco definitivo. Non esiste per certi individui oltraggio più grande dell’essere stati messi al mondo. La parola “mondo”, come sappiamo, «significa la totalità delle cose come oggetto dato», ma questa totalità non è necessariamente ordinata secondo un qualche principio (non per forza si configura come “cosmo”), anzi il cosiddetto…
Ritratti. Raffaele Carrieri
Scritto da Simone Giorgino - Martedì, 31 Gennaio 2017 22:23
Raffaele Carrieri nasce a Taranto il 17 (ma è registrato all’anagrafe il 23) febbraio 1905 da Aldo Giuseppe e da Maria Immacolata Petruzzi. Appena adolescente abbandona la famiglia e la scuola tecnica della sua città e s’imbarca, da clandestino, per Valona; da lì, a piedi e con esigue risorse economiche, inizia un viaggio avventuroso attraverso i Balcani che lo porterà, per qualche tempo, a vivere in Montenegro con alcuni pastori. Nel 1920, a soli quindici…
«Dentro i ferocissimi mali del mondo». Sulla poesia di Andrea Inglese – Parte I
Scritto da Fabio Moliterni - Venerdì, 27 Gennaio 2017 11:35
La dialettica irrisolta tra percezione e rappresentazione, parole e cose, codice letterario e realtà fenomenologica (ordinaria e «infra-ordinaria»), è al centro della riflessione estetica della modernità e sfondo teoretico della poesia di Inglese. Lo snodarsi trattenuto di una sintassi mobile e nervosa, che mima i movimenti dello sguardo nel continuum alternativo di un andamento paratattico o asindetico, e soprattutto gli elenchi asettici, le enumerazioni caotiche dei realia (con l’uso intenso degli enjambements): sono i tratti…
«Aveva scritto, o qualcosa di simile»: "La paranza dei bambini" di Saviano e il rapporto fra reale e letteratura
Scritto da Simone Giorgio - Lunedì, 23 Gennaio 2017 14:48
Quando si scrive di Saviano, occorre fare una serie di operazioni che potrebbero essere ricondotte a un insieme di separazioni. La prima separazione fondamentale da mettere in atto è quella tra il Saviano-personaggio (la popstar che campeggia sui giornali, che va in televisione, che esprime la sua opinione grossomodo su tutto) e il Saviano-scrittore (l’uomo che si accinge a mettere le parole in fila e tessere un discorso con il quale vuole comunicare qualcosa). Il…
Pagliarani, o della musa pedagogica. Intervista ad Andrea Cortellessa
Scritto da Mino Prima - Lunedì, 16 Gennaio 2017 14:09
Non c’è in Pagliarani , a differenza che in altri casi di pedagogia poetica, una volontà di costruire una scuola, un discepolato, di programmare dei propri cloni; al contrario Pagliarani per tutta la vita e soprattutto in quegli anni ha incoraggiato la diversità, la mutevolezza, la bellezza cangiante (come dice l’Hopkins tradotto da Montale) dei giovani poeti: la possibilità quindi, addirittura, di ispirarsi lui stesso a quelle testualità così acerbe.
Attraverso gli occhi di Ash Ketchum - Recensione a "La drammatica evoluzione" di Bernardo Pacini (Oedipus, 2016)
Scritto da Guido De Simone - Domenica, 15 Gennaio 2017 14:17
La drammatica evoluzione è un’operazione poetica di grande originalità e ispirazione: in sole trenta poesie, l’autore, Bernardo Pacini, traspone in letteratura l’universo nipponico dei Pokemon. Questo, tuttavia, non significa che il testo parli dei Pokemon, né che sia destinato ai ragazzini o ai nostalgici dell’infanzia. I Pokemon sono un mero espediente, poiché la drammatica evoluzione è una riflessione sulla società d’oggi, una riflessione – spiega Pacini stesso nella breve nota introduttiva titolata Pokedex – su…
«Non detto ma più esattamente indicibile»: intervista a Giorgio Vasta
Scritto da Simone Giorgio - Sabato, 14 Gennaio 2017 19:26
«Penso sia una circostanza narrativa molto classica: il personaggio si addestra, si attrezza, si arma, va in battaglia e nonostante sia così apparentemente perfetto e invulnerabile la battaglia lo metterà di fronte alla sua vulnerabilità, i conti non torneranno, i progetti faranno naufragio. L'armatura di Nimbo – che presume e pretende di essere una specie di eroe della parola – è proprio il linguaggio; per lui lessico e sintassi sono in grado di catturare il…
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Primo Levi, "Versamina" o l’apologia del dolore
Scritto da Simone Andrea Camilli - Venerdì, 13 Gennaio 2017 12:50
Fra i racconti di Primo Levi, Versamina è quello che affronta in maniera più diretta la tematica del dolore e della sofferenza all’interno della vita dell’uomo. La storia gode della capacità, tipicamente leviana, di porre il lettore dinanzi ad un dilemma etico di difficile scioglimento di cui tuttavia l’autore, in controtendenza con il suo modus operandi, propone nel finale una soluzione in chiave moraleggiante. Versamina, per la complessità e l’ambiguità insita nel tema affrontato e…
Richiami danteschi e riflessioni meta-poetiche nell’ultimo Pasolini: "La Divina Mimesis"
Scritto da Francesca Spinelli - Venerdì, 06 Gennaio 2017 15:33
La Divina Mimesis si presenta come lo stadio più avanzato, assieme a Petrolio, degli studi ermeneutici compiuti dall’ultimo Pasolini su Dante. Escludendo il carattere di compiuta incompiutezza che subito viene naturale affidare a questo scritto, in quanto l’autore volutamente lo lasciò incompleto e così volle che esso venisse pubblicato, l’aspetto più interessante dell’opera concerne il piano diegetico/narrativo. Rimanendo sul binario della riscrittura attualizzata dell’Inferno dantesco, si nota infatti che Pasolini scelse di replicare la perfetta…
Il poema delle cose "mancate da-per-sempre": "’l mal de’ fiori" di Carmelo Bene
Scritto da Alessio Paiano - Martedì, 27 Dicembre 2016 08:03
‘l mal de’ fiori (Bompiani, 2000) è un poema scritto da Carmelo Bene tra il 1999 e il 2000 nella sua casa di Otranto, in un periodo di «isolamento assoluto» in cui l’autore è costretto a subire diversi trattamenti chemioterapici. Si tratta di un libro di ardua lettura in cui Bene, secondo Sergio Fava, «opera sul confine di precari equilibri semantici», tanto da dare al lettore l’impressione di percorrere «un labirinto orfano del Minotauro».
Sul materialismo di Volponi
Scritto da Fabio Moliterni - Venerdì, 23 Dicembre 2016 20:05
Eretico e “fuori-canone” sin dagli esordi lirici e poi nelle colate espressive dei romanzi e delle ultime raccolte in versi – nell’edificazione febbrile di una prassi di scrittura ispirata alla più anarchica osmosi dei generi e delle forme letterarie, tra poesia e prosa, epica e saggismo –, testimone e interprete controcorrente delle diverse mutazioni che hanno intaccato il midollo della società italiana dagli anni Cinquanta-Sessanta fino alle soglie del nostro millennio, Volponi resta all’altezza di…