Archivio
Il corpo politico. Su "Esposizioni. Pasolini, Foucault e l’esercizio della verità" di Marco A. Bazzocchi
Scritto da Davide De Rei - Lunedì, 23 Aprile 2018 11:23
A galleggiare nella mente, una volta terminata la lettura di Esposizioni (edito lo scorso 2017 da Il Mulino), è uno dei poster affissi sui muri di Casarsa della Delizia nel 2002. L’artista Paul McCarthy riproduce sulla carta del suo Pasolini il corpo assassinato del poeta in una nuvola rossa di sangue che si scaglia contro il bianco dello sfondo. Quello a terra è un corpo sfigurato e parlante, che non cessa di interrogare chi si…
Gli imperfetti di Bonazzi
Scritto da Graziano Gala - Giovedì, 19 Aprile 2018 07:00
“E, comunque sia, si trema sempre”: verrebbe voglia di scomodare le lettere di Kafka, il suo impetuoso soffrire e dolersi, la sua paura per ciò che è stato e per ciò che può inesorabilmente essere nel raccontare la storia del Davide Miriani di Bonazzi ("L’abbandonatrice", Fernandel, 2017), una storia fatta di convulsioni, panico e paura – tanta – di non essere mai all’altezza del caso di specie.
Giusto terrore. Conversazione con Alessandro Gazoia
Scritto da Marco Montanaro - Domenica, 08 Aprile 2018 22:02
[Quest'intervista è stata pubblicata sul blog minima&moralia il 23 marzo 2018]. Un flusso di sconcertante nitore scorre tra le pagine di "Giusto terrore "di Alessandro Gazoia, libro che di lettura in lettura (e di recensione in recensione) sembra cambiare forma e categoria libraria. A tal proposito, si dice – è un cliché – che il romanzo sia onnivoro: con più probabilità in questo caso onnivoro è soprattutto l’autore. Anche in questa prova edita dal «Saggiatore»…
Il "dialetto in toto" di Nino De Vita. Recensione a «Sulità»
Scritto da Carolina Tundo - Mercoledì, 04 Aprile 2018 12:37
Considerata la pluralità del significato di Solitudine, è impensabile pretendere di registrarne ogni concreta manifestazione nella realtà così come in letteratura; è possibile, tuttavia, ricavare una valida campionatura richiamandosi ai casi di autori che, nel corso della nostra storia letteraria, ne hanno offerto la propria rappresentazione. Esistono, insomma, svariate solitudini; e di queste racconta anche Nino De Vita nel suo ultimo lavoro, "Sulità", pubblicato nel 2017 da Mesogea.
Vivere in due lingue. Su «Favelado» di Matteo Gennari
Scritto da Beatrice Stasi - Lunedì, 26 Marzo 2018 07:00
Vivere in due lingue è una ricchezza, quale che sia il prezzo da pagare in termini di identità culturale e rassicuranti corrispondenze biunivoche (almeno tendenzialmente!) tra parole e cose. Per Matteo Gennari, italiano che vive in Brasile dal 2003, giunto al suo terzo libro ("Favelado. Quaranta racconti da Rio de Janeiro", Guagnano, Ofelia Editrice, 2017), l’equivoco bifrontismo della sua condizione si dichiara e si riscatta fin dal titolo, che in portoghese individua, con puntuale oggettività,…
Quando Bene ci lasciava "A boccaperta". Lettura di un'opera degenere
Scritto da Salvatore Dinoi - Giovedì, 15 Marzo 2018 07:00
Bene ha scritto "San Giuseppe Desa da Copertino. A Boccaperta" nel 1970 e solo a distanza di sei anni, nel 1976, il testo sarà pubblicato in un volume edito per i tipi di Einaudi. Nella quarta di copertina del volume si legge che questi scritti non son pubblicati nella semplice veste di ‘supporto’ preliminare a opere cinematografiche o a pièces teatrali, ma presentati al pubblico nella loro valenza squisitamente letteraria. Dotto parla di "A Boccaperta"…
Una radiolina fuori frequenza. Su «Parigi è un desiderio» di Andrea Inglese
Scritto da Fabio Moliterni - Martedì, 20 Febbraio 2018 17:21
«Al posto del racconto abbiamo una sterminata (…) conversazione, o forse il frammentato e diseguale giustapporsi di (…) monologhi»: la frase è di Manganelli, stupito o stupefatto di fronte alla forma centrifuga e sconnessa di certi romanzi anglosassoni di fine Settecento (è facile pensare alla Vita e opinioni di Tristram Shandy di Laurence Sterne). E potrebbe servire come epigrafe a un discorso sulla natura antifrastica e paradossale della scrittura narrativa di Inglese, il quale oggi…
Su «Temeraria gioia» di Eleonora Rimolo
Scritto da Gianluca Fùrnari - Lunedì, 12 Marzo 2018 15:00
Tutti i poeti semplici si somigliano, ogni poeta oscuro è oscuro a modo suo: perciò chiunque si studi, per attitudine o per formazione, di riportare le immagini della poesia a una nuda serie di concetti – lettori impazienti e campioni della parafrasi – troverà filo da torcere nei versi di Temeraria gioia (Ladolfi, 2017), opera della giovane salernitana Eleonora Rimolo.
Sparire in America: «Absolutely nothing» di Giorgio Vasta
Scritto da Simone Giorgio - Giovedì, 01 Marzo 2018 07:00
Uscito tre anni dopo il viaggio di cui racconta, Absolutely nothing di Giorgio Vasta si pone decisamente al di là dei territori del semplice reportage, e fa subito sospettare che il triennio di lavorazione e meditazione retrospettiva sull’esperienza statunitense sia servito a Vasta per rielaborarla in senso narrativo. Ne è un primo, forte indizio la natura non lineare del tempo del racconto, che pure a prima vista rimane di stampo diaristico: la narrazione procede per…
Passione e lucidità in «Luogo del Sigillo» di Alfonso Guida
Scritto da Alessio Paiano - Giovedì, 15 Febbraio 2018 07:00
Proporre un commento a Luogo del sigillo (Fallone Editore, collana “Il Drago Verde”, 2017), ultima raccolta di Alfonso Guida, vuol dire imporsi alcune esigenze di metodo: la più urgente sarà quella di non considerare il dato biografico come principale elemento ermeneutico; allo stesso tempo un’operazione di ‘insabbiamento’ del periodo di ricovero vissuto da Guida nell’ospedale psichiatrico di Policoro, sarebbe, anch’esso, un imperdonabile errore di superficialità, ma il centro dell’indagine deve rimanere, in ogni caso, la…
Altro...
Testimoni di un miracolo. «Felici diluvi» di Graziano Gala
Scritto da Mariaelena Tucci - Giovedì, 08 Febbraio 2018 07:00
Graziano Gala, insegnante di Lettere originario di Tricase (Lecce) giunto alla sua prima prova letteraria, ci dimostra come i ‘diluvi’ dell’esistenza, per quanto rovinosi possano essere, riservino sempre un ventaglio mai completamente prevedibile di possibilità per ritornare sui propri passi, cambiare completamente rotta o conferire un senso nuovo alla propria condizione di adattamento.
Storia di un genio in fuga. Su «Andrea Pazienza e l'arte del fuggiasco» di Stefano Cristante
Scritto da Carolina Tundo - Giovedì, 01 Febbraio 2018 07:00
Dopo la pubblicazione di un volume sul Corto Maltese di Hugo Pratt, Stefano Cristante è tornato a occuparsi di paraletteratura e, in particolare, di graphic novel con il libro "Andrea Pazienza e l’arte del fuggiasco. La sovversione della letteratura grafica di un genio del Novecento" (Mimesis, 2017). Il Paz di Cristante, il «genio» del fumetto italiano è, pertanto, un «fuggiasco». Eppure non evade dalla realtà per scappare dai problemi: la abbandona perché ne è saturo.
Osservare le cose. Su Ron Padgett
Scritto da Andrea Donaera - Giovedì, 25 Gennaio 2018 07:00
Ron Padgett è nato nel 1942 a Tulsa in Oklahoma. Poeta, saggista, redattore e traduttore, fin da giovanissimo è stato attivo nel mondo della scrittura e dell’editoria fondando negli anni del liceo la rivista d’avanguardia «The White Dove Review» insieme a Joe Brainard e Dick Gallup. Nel 1960 si trasferisce a New York per gli studi universitari e nel 1965 vince una borsa di studio a Parigi, dove entra in contatto con poeti francesi e…
«Tutto è rimasto intatto come in una fiaba eterna»: intervista a Milo De Angelis
Scritto da Alessio Paiano, Chiara Briganti - Mercoledì, 17 Gennaio 2018 23:48
Milo De Angelis (Milano, 1951) è un poeta, scrittore e critico italiano. I suoi libri di poesia (tra cui Somiglianze, Tema dell'addio, Incontri e Agguati) sono stati recentemente ripubblicati nella raccolta Tutte le poesie (1969-2015), edita da Mondadori per la collana "Lo Specchio". Oltre all'attività poetica, ha fondato nel 1977 la rivista Niebo, attiva fino al 1980; inoltre ha pubblicato un'opera narrativa, La corsa dei mantelli (1979), e una raccolta di saggi, Poesia e destino…