Il tema centrale di Salva con nome (Mondadori, 2012) è il confronto serrato tra ricerca d’identità e morte intesa come separazione, divisione: la morte taglia e sfalda; e proprio l’immagine della divisione rimanda a motivi precisi, come l’azione del ritagliare e del cucire, già anticipati nel libro precedente, La vita dei dettagli (Donzelli, 2009). A connettere le due opere è principalmente un’approfondita riflessione sul senso della perdita, rappresentata in uno spazio poetico, ma anche visuale, in cui è evidente l’anelito alla tessitura dei molteplici frammenti identitari. Anedda chiude La vita dei dettagli con un testo, intitolato appunto Perdita, che mette a fuoco il conflitto, mai risolto, tra identità e irrimediabile lacerazione. Anche la sezione precedente, intitolata Collezionare perdite, è in tal senso assolutamente significativa e anticipa alcuni elementi che ritroveremo in Salva con nome.