Fra i racconti di Primo Levi, Versamina è quello che affronta in maniera più diretta la tematica del dolore e della sofferenza all’interno della vita dell’uomo. La storia gode della capacità, tipicamente leviana, di porre il lettore dinanzi ad un dilemma etico di difficile scioglimento di cui tuttavia l’autore, in controtendenza con il suo modus operandi, propone nel finale una soluzione in chiave moraleggiante. Versamina, per la complessità e l’ambiguità insita nel tema affrontato e per le soluzioni stilistiche adottate, è uno dei racconti meglio strutturati e più riusciti di tutto il microcosmo narrativo creato dallo scrittore. Levi in Versamina chiude un cerchio: riflette sull’uomo, sulla sua trasformazione, sulle sue debolezze, ne esplora la corruttibilità e la degenerazione, continua a riferirsi alla brutalizzazione tipica del Lager per riproporla a piccole dosi nella società da lui ricreata, in tutto e per tutto aderente a quella reale.