Autore: Elena Chironi
«Una sorta di campo di battaglia omerico». Intervista a Omar Di Monopoli
Nato a Bologna nel 1971 ma di origini pugliesi, Omar Di Monopoli ha vissuto una fuga (ancora una volta a Bologna) e un suo ritorno nel territorio meridionale, lo stesso che fa da sfondo ai suoi romanzi. Dalle sue opere, popolate da malviventi dalla pistola pronta e disposti a tutto in nome dei propri interessi, emergono storie di intensa umanità , quella dei corrotti ma anche degli ultimi e degli emarginati. I peculiari ritratti umani che animano le pagine dei suoi libri si muovono in un paesaggio-personaggio contraddittorio e periferico che, insieme agli intrecci narrati, fa guadagnare ai suoi romanzi un meritato posto nel genere del southern gothic e del noir mediterraneo. Omar Di Monopoli ha la capacità di far dialogare continuamente la microstoria personale dei suoi protagonisti con il vissuto collettivo del territorio, creando così storie corali e contemporaneamente profondamente individuali. Nucleo fondamentale della sua scrittura è una riflessione sul Male: le sue opere sono ambientate in una Puglia reale e parallela fatta di luoghi fantomatici, una psico-geografia che non si arrocca in un ambito locale o localistico, bensì riflette qualcosa di universale, gli eterni conflitti e la coesistenza tra bene e male che sono propri della Terra nella sua interezza.