La guerra dei cafoni, film tratto dal bel libro di Carlo D’Amicis (Roma, Minimum fax), è il secondo film vero e proprio di Davide Barletti e Lorenzo Conte. Ne parliamo brevemente su Pens perché il film è, diciamo così, di area jonico-salentina, essendo girato in diversi luoghi marittimi delle province di Lecce e di Taranto, e anche per altri motivi, che hanno a fare con il cosiddetto make of, il dietro le quinte.

Le tre resurrezioni di Sisifo Re è l’ultima opera di Cosimo Argentina, pubblicata per i tipi di Meridiano Zero, ed è un libro sul quale si dovrebbe dire molto. Se è vero che un libro non va mai giudicato dalla copertina, è vero anche che questo incalzante, nevrotico e nervoso romanzo dice molto di sé proprio a partire dal paratesto. Il titolo scritto con caratteri spessi, marcati, il fondo immacolato, il viso dipinto di Joker (non un Joker qualsiasi ma il Joker di Heath Ledger, definito dall’autore «il miglior Joker» della storia cinematografica): insomma, chi conosceva Cosimo Argentina ha fatto fatica a riconoscerlo in quest’ultima, delirante opera e, al tempo stesso, lo ritrova, intatto, fra le righe che compongono le 218 fittissime pagine della sua ultima creatura. Sembra che lo scrittore della città dei due mari stia affrontando una delicata fase di passaggio in cui nulla viene eliminato della sua precedente scrittura, ma tutto viene messo in discussione.

Mercoledì 5 e Giovedì 6 aprile, una due giorni su Cosimo Argentina all'Università del Salento, nell'ambito di Working Class, il ciclo di seminari su fabbriche, lavoro e nuove scritture organizzato da Pens. Mercoledì 5, si inizia con un intervento di Graziano Gala, Per sempre carnivori: la scrittura di Cosimo Argentina (12:00-14:00, aula Sp2 Edificio Sperimentale Tabacchi). Lo stesso giorno, a intervenire sarà proprio Argentina, con Maschio adulto solitario e altre storie e le letture affidate a Pasquale Santoro (16:00-18:00, presso il Padiglione Chirico dell'ex Monastero degli Olivetani). Giovedì 6, sempre Argentina dialogherà con gli studenti e i partecipanti a partire dal suo romanzo sull'Ilva, Vicolo dell'acciaio (9:00-12:00, aula Sp2 Sperimentale Tabacchi).

C’è un tassello mancante, una falla, nel diagramma della scrittura di Cosimo Argentina. Ed è pericoloso che questa falla non si leghi ad un momento qualsiasi dell’opera dello scrittore tarantino, ma alle sue origini. Lettori più e meno affezionati, esperti del settore e neofiti: tutti pensano (e sono invitati a pensare) che la prima orma appartenga a Leonida Ciocri, chiamato nell’anno 1999 a cercare un riscatto sotto tre differenti e fallimentari vesti: militare prima, studente poi e scrittore infine. Il Cadetto, Marsilio editore, premio Kihlgren per l’opera prima: questo recita la bibliografia. Peccato che la cronologia necessiti di un fondamentale aggiornamento. (Mercoledì 5 e Giovedì 6 aprile, una due giorni su Argentina all'Università del Salento, nell'ambito di Working Class, il ciclo di seminari su fabbriche, lavoro e nuove scritture organizzato da Pens).Â