Autore: Andrea Di Bello

Ci sono individui incapaci di vivere con naturalezza, individui per i quali il mentale (nella sua virtualità) è l’unica dimensione che conta, e l’esistenza rappresenta lo scacco definitivo. Non esiste per certi individui oltraggio più grande dell’essere stati messi al mondo. La parola “mondo”, come sappiamo, «significa la totalità delle cose come oggetto dato», ma questa totalità non è necessariamente ordinata secondo un qualche principio (non per forza si configura come “cosmo”), anzi il cosiddetto mondo “reale” appare sempre più come una massa informe, invivibile, che non sembra seguire regole precise (e se lo fa sono oscure, non rivelate a tutti). Ambizione dell’artista e del nevrotico è dare una forma al mondo, donare un’organizzazione coerente e strutturata.

Ci sono individui incapaci di vivere con naturalezza, individui per i quali il mentale (nella sua virtualità) è l’unica dimensione che conta, e l’esistenza rappresenta lo scacco definitivo. Non esiste per certi individui oltraggio più grande dell’essere stati messi al mondo. La parola “mondo”, come sappiamo, «significa la totalità delle cose come oggetto dato», ma questa totalità non è necessariamente ordinata secondo un qualche principio (non per forza si configura come “cosmo”), anzi il cosiddetto mondo “reale” appare sempre più come una massa informe, invivibile, che non sembra seguire regole precise (e se lo fa sono oscure, non rivelate a tutti). Ambizione dell’artista e del nevrotico è dare una forma al mondo, donare un’organizzazione coerente e strutturata.