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C’è un tassello mancante, una falla, nel diagramma della scrittura di Cosimo Argentina. Ed è pericoloso che questa falla non si leghi ad un momento qualsiasi dell’opera dello scrittore tarantino, ma alle sue origini. Lettori più e meno affezionati, esperti del settore e neofiti: tutti pensano (e sono invitati a pensare) che la prima orma appartenga a Leonida Ciocri, chiamato nell’anno 1999 a cercare un riscatto sotto tre differenti e fallimentari vesti: militare prima, studente…

Non è facile seguire i tortuosi sentieri, le passeggiate o le cavalcate nei “boschi narrativi” lungo i quali ci porta Giordano Meacci nel suo splendido romanzo Il cinghiale che uccise Liberty Valance (2016): non tanto perché i luoghi in cui si muovono le bestie citate nel titolo sfuggono all’immaginazione del lettore (e anche in quel caso, una cartina appositamente inserita nel volume verrà in soccorso), quanto perché la lingua in cui il libro è scritto…

A la fiamma della forma ha incendiato fa parte di Pagine del Travaso, raccolta cui Claudia Ruggeri stava lavorando nel periodo poco precedente la sua morte, quando le sue condizioni di salute si erano notevolmente aggravate. Il testo fu l’ultimo a essere interpretato pubblicamente dalla poetessa in occasione di SalentoPoesia, tenutosi a Monteroni nel 1995, ed era apparso per la prima volta sulle pagine de «l’incantiere», con l’esergo a Prospero in una versione molto differente…

Ritratti. Vittorio Bodini

Scritto da - Domenica, 12 Marzo 2017 13:20
Vittorio Bodini nasce a Bari il 6 gennaio 1914 da una famiglia di origine e tradizioni leccesi. All’età di tre anni, dopo la morte del padre, ritorna con la madre nel capoluogo salentino, dove frequenta le scuole fino al conseguimento della maturità classica presso il Ginnasio-Liceo «G. Palmieri». Nel 1931 fa il suo esordio sul settimanale «La Voce del Salento», fondato e diretto dal nonno materno, Pietro Marti, storico e giornalista locale, pubblicando articoli vari…

La singolare vicenda privata e il suo tragico epilogo, rafforzato dallo sconvolgente parallelismo con quello di Sylvia Plath che si tolse la vita l’undici febbraio 1963, hanno indotto ad un eccesso di enfasi sulla “vocazione” al suicidio della secondogenita del martire antifascista Carlo Rosselli, alla luce della considerazione di una vita fortemente condizionata dai drammi familiari. Ma il caso personale, per “la figliola col cuore devastato”, non può che farsi corale, emblema delle ferite insanabili…

Su un punto Carlo Levi e Pasolini – che si conoscevano e amavano molto – si trovano perfettamente in sintonia. Per loro il mondo che si presume arretrato, o arcaico, o appena sfiorato dalla modernità, non è un mondo da redimere, da correggere, ma contiene una sua verità preziosa, che getta un dubbio su qualsiasi magnifica sorte progressiva. Il sottoproletariato delle borgate romane contiene, accanto al degrado obiettivo, una “alterità” che mette in discussione tutti…

Pubblicato nel dicembre 2016 presso la casa editrice Esperidi, Nel buio la parola (Poesie 2015-2016) è il lavoro più recente di Bernardini: una raccolta di poesie che si riallaccia senza soluzione di continuità alla riflessione esistenziale intrapresa nel precedente volumetto in prosa Il Vecchio e l’Ombra (Dialoghetti) (Esperidi, 2016). Costruito sulla contrapposizione di due termini semanticamente pieni, «buio» e «parola», il titolo anticipa l’argomento principale della raccolta: per una sottintesa analogia, la parola è luce…

La poesia di Inglese dialoga produttivamente, nel suo stesso farsi, con gli orizzonti fondanti della tradizione lirica moderna, collocando al centro delle ragioni dell’espressione poetica l’interrogazione sui nessi (o le lacerazioni) che tengono insieme la memoria e gli oggetti dell’esperienza, la narrabilità e la costruzione biografica dell’io, la consistenza del soggetto e la dimensione collettiva del reale.

Tentare di isolare nell’opera di Primo Levi i momenti dedicati alla riflessione linguistica è impresa disagevole e destinata ad una realizzazione mutila, o quantomeno incerta. Difatti bisognerebbe operare una scelta di metodo, decidendo se privilegiare le circoscritte ma disseminate digressioni etimologiche o più genericamente filologiche, o esaminare, in un’ottica più larga, i fenomeni micro e macrostrutturali che rientrano nel dominio del linguaggio inteso nell’accezione più ampia e traversale di complesso di segni e simboli. In…

Alla fine degli anni Settanta c’erano il vhs, l’analogico, le videocassette con gli episodi di Star Trek o Battlestar Galactica che i marines statunitensi nelle basi giapponesi passavano ai loro amici del Sol Levante per la gioia degli appassionati di fantascienza. In cambio gli americani ottenevano qualche puntata di Astroboy, la serie sul bambino meccanico dal cuore umano che ha segnato la storia del manga nipponico. Più avanti, ma siamo già alla metà degli anni…